Pagina (455/584)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Le osservationi sono, a mio computo, in crescente, una circa la duodecima, in mancante circa la 16a. Veramente, se il ritratto è vero, è cosa stupenda. Ma, buon Dio, ove sono gl'occhi del Sig.r Galileo, scopritori delle maraviglie et eccittatori di quel giudicio, se non divino, certo incomparabile? Non posso negarli, con questa occasione, di non deplorare con vivo sentimento il mal publico. E chi sarà quello che sopra queste nove, stranissime, apparenze possa formar un giudicio fondato, come farebbe il mio carissimo Sig.r Galileo? Hoggi apunto leggo in lettere di Napoli ad amici qui, che il Gloriosi mandarà il suo Discorso(853). Aspetto di vederlo con gran curiosità, ma con sicurezza che debba eccittar, non estinguer, la sete, come farebbe il fonte inessausto e limpido delle osservationi del Sig.r Galileo. So che a Napoli et in Roma è stato dato conto di nove osservationi da V. S. fatte, e ne ho lettere da Roma; non mi dicono però del particolare d'i moti, ma sono ingelosito che anco in questo si tratti robbar la gloria dell'inventione. Prego V. S., se oltre la lettera scritta già al Sig.r Antonini(854) ha cosa di aggiongere, communicarcela, acciò in occorrenza potiamo far il debito de' veri amici e servitori.
      È qui in Venetia il P. F. Celio da Seravezza Capucino, persona che ho havuto gratia di conoscere con mio supremo gusto, perchè, oltre l'esser huomo di una bontà prudente, non superstitiosa, mi si scuopre grand'amico di V. S. La quale pregando di riamarmi, come io le prego di tutto cuore consolatione, si conservi con l'allegrezza che può prendere dalla cognitione delle cose humane; e le bacio le mani.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Le opere di Galileo Galilei
Volume XVII. Carteggio 1637-1638
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 584

   





Dio Napoli Gloriosi Discorso Napoli Roma Roma Antonini Venetia Celio Seravezza Capucino