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      Io desio sanità e gli anni di Nestore al Sig.r Galilei, splendor del nostro secolo ed onor della nostra Italia, e, quel che a me tocca, mio beneficentissimo padrone; e perciò con queste due righe mal composte, e per l'imbecillità del mio ingegno e per la scarsezza del tempo, vengo ad augurarle felici queste Sante Feste ed avventuroso il principio dell'anno prossimo, nel quale et in un secolo di altri piaccia a Dio N. Signore mantenerla con intiera sanità e contento. E le faccio umile riverenza.
     
      Di Roma, li 18 Xbre 1638.
      Di V. S. molto Ill.re ed Ecc.ma
     
     
      Tengo che il Padre Abbate Castelli, conforme mi accennò con una amorevolissima sua, sarà per viaggio, e perciò non le scrivo; e piaccia a Dio condurloci a salvamento.
     
     
     
      S.r Galilei. Firenze.
      Devot.mo ed Obbligat.mo Serv.rePier Batta Borghi.
     
     
     
      3826**.
     
      BONAVENTURA CAVALIERI a GALILEO in Firenze.
      Bologna, 28 dicembre 1638.
     
      Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. VI, T. XIII, car. 120. - Autografa.
     
      Molto Ill.re et Ecc.mo Sig.r e P.ron Col.mo
     
      Si accrescono notabilmente le mie afflittioni, sentendo che le sue mai faccino tregua, ma si vadino tuttavia mantenendo nell'essere di prima. Mi parve d'intendere ch'ella fosse in Firenze (il che argomento anco dalla sottoscritta della lettera), e perciò havevo anco preso di qua argomento di consolatione e fattone parte all'Ecc.mo Sig.r(989) Liceti, che ne sentiva straordinario gusto; ma quando habbiamo visto la sua lettera, l'allegrezza si è convertita in doglia et amaritudine. La risaluto caramente da parte del detto Sig.r Liceti, e li dico insieme da parte sua come il Cavagliero Scipione Chiaramonti ha ultimamente scritto contra esso Liceti un libro, che è il quarto dell'Antitichone, intitolato Libellus Apologeticus etc., con apporli particolarmente che indegnamente elli si sia meso a volere conciliare gl'astronomi che mettono le comete sopra la luna con Aristotile o a difendere le parti di Aristotile in materia che non è pura filosofica, ma astronomica o matematica, là dove, non essendo egli matematico, non havea da farlo etc.


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Le opere di Galileo Galilei
Volume XVII. Carteggio 1637-1638
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 584

   





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