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      GALILEO a [GIO. BATTISTA BALIANI in Genova].
      Firenze, 7 gennaio 1639.
     
      Bibl. Braidense in Milano. Cassetta AF, XIII, 13, 1. - Originale, d'altra mano.
     
      Ill.mo Sig.re e P.ron mio Col.mo
     
      La gratissima lettera di V. S. Ill.ma(1) mi fu resa hieri, insieme col suo libro Del moto(2), dal molto Rev. P. D. Clemente di S. Carlo delle Scole Pie(3), compagno del Rev. P. Francesco di S. Giuseppe(4): e perchè il mio infortunio di esser cieco del tutto da circa due anni in qua non mi permette il poter vedere nè anche il sole, non che oggetti tanto minori e privi di luce quali sono le scritture e le figure geometriche, ho ottenuto questo giorno che il sopradetto P. D. Clemente sia venuto a trattenersi da me per molte hore, nel qual tempo haviamo di compagnia scorso il detto suo libro, veramente con mio gusto particolare, ancorchè io non habbia potuto intendere distintamente le dimostrationi, non potendo incontrarle con le figure; ma per la pratica che ho della materia, e per sentire buona parte delle sue propositioni incontrarsi con le mie già scritte, ho penetrato i suoi sensi e concetti.
      Io ho trattato la medesima materia, ma alquanto più diffusamente e con aggressione diversa; imperochè io non suppongo cosa nessuna se non la diffinitione del moto, del quale io voglio trattare e dimostrarne gl'accidenti, imitando in questo Archimede nelle Linee Spirali, dove egli, essendosi dichiarato di quello che egli intenda per moto fatto nella spirale, che è composto di due equabili, uno retto e l'altro circolare, passa immediatamente a dimostrare le sue passioni.


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Le opere di Galileo Galilei
Volume XVIII. Carteggio 1639-1642
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965, pagine 850

   





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