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      Mi dice che ha sempre continuato e continua a preparar l'aloè col sugo di rose, con la medesima et anco più esatta diligenza, ma che adesso non n'ha se non del vecchio, cioè preparato dell'anno passato, e che hora appunto comincierà a prepararne di nuovo nella raccolta delle nuove rose. Ho voluto non di meno mandarle un poco di questo che egli si ritrova di presente, ridotto in pillole piccole conforme al solito, del quale egli non mi ha voluto dar più d'un'oncia, dicendomi che questo per adesso le servirà, e che poi, subito che haverà preparato il nuovo, me ne darà quant'ella ne vorrà, e che per amor suo vuol usare nella presente nuova preparazione la maggior diligenza che v'habbi mai usata. M'ha imposto a più riprese ch'io la riverisca con tutto l'affetto (sì come fo) in suo nome, ringraziandola che ella tenga memoria di lui.
      La presente lettera et alligata scatoletta con le dette pillole d'aloè gliene mando per via de' giovani di casa dell'Ill.mo Sig.r Residente Rinuccini, quale adesso si ritrova costà in Firenze.
      Domani qua sarà l'ultima lezzione di quest'anno, per quanto si dice da questi Sig.ri dottori e scolari, sì che, per grazia di Dio, haverò finito il mio noviziato in questo Studio, con molta mia sodisfazione e contento, e potrò adesso studiare a mio modo e con intera libertà.
      La memoria di V. S. Ecc.ma in queste parti è freschissima appresso tutti, et il suo nome e la sua fama è stimata e riverita in sommo grado; et io ricevo per tutti i versi congratulazioni d'haver havuto fortuna d'esser tra' suoi servitori e d'esser fatto partecipe della sua benevolenza et anco, in qualche parte, della sua dottrina e de' suoi documenti: così havessi io potuto non attender ad altro, e lasciar la legge da banda, come volentieri l'haverei fatto!


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Le opere di Galileo Galilei
Volume XVIII. Carteggio 1639-1642
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 850

   





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