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      In quanto al principio a fol. 166(180), è vero che anche io me ne sono servito, et è la mia settima petitione, però con qualche dubio non della verità ma dell'evidenza, e con aggiongerli che i mobili gionti in un ponto da piani variamente inclinati, se poi habbiano pari inclinatione, sono egualmente veloci: che è, per mio aviso, quell'istesso che, senza haverlo posto per principio, V. S. suppone alla decima propositione del 3° Dialogo(181); cioè che il grave vada con l'istessa velocità per la BD, se nel ponto B sia venuto per l' FB come per l'AB, onde non venga ad importare che si sia fatto l'angolo ABE. Credo però che queste cose non debban dar noia ad alcuno, mentre che son vere, come anche io le ho stimate e stimo verissime, e che il mondo debba più tosto amirarle che riprenderle.
      Con quest'occasione dirò anche che forse si poteva metter per principio quel che si dice a fogli 207, alla linea 20(182), che quicunque gradus velocitatis sit in mobili, sua natura indelebiliter impressus etc., da cui però ne procedono tante belle consequenze, particolarmente nel moto de i proietti.
      Rispetto alla forza della percossa, se harò tempo, ne farò ricopiare il discorso che è registrato nel suo trattato delle Mechaniche(183), e lo manderò a V. S.; alla quale baccio per fine affettuosissimamente le mani e priego dal Signore salute et ogni vero compito bene.
     
      Di Gen.a, a 19 Agosto 1639.
      Di V. S. molto Ill.re et Ecc.maVero et Obbl.mo Ser.re
      Gio. B.a Baliano.
     
     
     
      3907.
     
      VINCENZO RENIERI a GALILEO [in Arcetri].


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Le opere di Galileo Galilei
Volume XVIII. Carteggio 1639-1642
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 850

   





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