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      E non potendo avanzarmi più oltre, invio all'A. V. un esemplare delle mie ultime specolazioni intorno ad alcune proposizioni filosofiche e matematiche, ultimamente stampato in Asterdam. Io non supplicherò l'A. V. che desista da i suoi gravissimi negozii per occuparsi nella lettura di alcune di queste mie cose di poco momento; ma assai mi parrà di esser onorato e favorito se ella li darà luogo tra i suoi libri, servendosene per rinovare talvolta nell'animo suo la mia devotissima et umilissima servitù, la quale con questa gli confermo in perpetuo, mentre humilissimamente li bacio la veste e li prego da Dio il colmo di felicità.
     
      Dalla villa di Arcetri, li 3 di Settembre 1639.
      Di V. A. S.
      Humiliss.o e Devo.mo Se.reGalileo Galilei.
     
     
     
      3916.
     
      GIO. BATTISTA BALIANI a [GALILEO in Arcetri].
      Genova, 9 settembre 1639.
     
      Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. VI, T. XIII, car. 165. - Autografe le lin. 51-52 [Edizione Nazionale].
     
      Molt'Ill.re et Ecc.mo S.r mio Oss.mo
     
      Ancorchè la lettera di V. S. del primo(217), ricevuta hoggi, non mi oblighi a risposta, tuttavia è tanto il gusto che io sento di trattar seco in questo modo, già che non posso farlo di presenza, che per non privarmene voglio scriverle queste poche righe.
      Il calcolo del Padre Cabeo credo che sia fatto al modo di V. S., che così gli suggieri' quando esso era qui; non però tanto essattamente di numerar le vibrationi fatte in 24 hore, ma credo in una o due hore solamente in qualonque longhezza di pendolo, con farvi poi il conto per la regula aurea, come V. S. dice.


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Le opere di Galileo Galilei
Volume XVIII. Carteggio 1639-1642
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 850

   





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