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      Ho piacere che V. S. habbia riconosciuto per suo il Discorso della percossa, che così anche sempre parve a me e per la novità e sottigliezza della materia o per lo stile.
      Sento dir gran cose di ciò che si ritrova in cielo con l'aiuto di telescopii longhissimi a Napoli, e che Marte sia cornicolare, e che sian molte cose nuove nella luna, e altro; che se son vere, V. S. ne harà havuto raguaglio, e mi duole che non possa osservarle.
      Per impir il foglio, voglio darle notitia di una inventione che tre anni sono addatai ad una delle nostre galere, con che riesce alla chiurma vogare con molta maggior facilità, e far molto meno fatica: e questo solo con porre un legno sotto il banco, ove il vogattore posi il piede in vece di posarlo sul banco. Questo è stato poi appreso non solo dalla più parte delle nostre galere, ma da altre ancora; se ben contiene poca sottigliezza, nè da stimarsi per altro che per esser di tanto serviggio e per non essersene avveduto alcuno di tanti belli ingiegni che prima di hora han navigato sopra gallere. E per più non tediarla finisco con bacciar a V. S. di cuore le mani e pregarle dal Cielo ogni felicità.
     
      Di Gen.a, a' 9 7bre 1639.
      Di V. S. molto Ill.re et Ecc.maVero et Obbl.mo Ser.re
      Gio. B.a Baliano.
     
     
     
      3917.
     
      BENEDETTO CASTELLI a GALILEO in Firenze.
      Roma, 10 settembre 1639.
     
      Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. VI, T. XIII, car. 167. - Autografa.
     
      Molto Ill.re ed Ecc.mo Sig.re e P.ron Col.mo
     
      Ho sentito con grandissimo gusto l'applauso che V. S. molto Ill.re ed Ecc.ma fa a quelle mie scritturette, nelle quali se ci è cosa nessuna di buono lo devo riconoscere dalla Divina mano prima, e poi dalli documenti riceuti da V. S. Ecc.ma Quello di che io ho qualche compiacimento nel consulto dei molini di Perugia, è che mi pare di cavarlo dalla natura stessa del lago, considerato nel suo essere naturale, cioè che sia una gran conserva d'acqua, ma male custodita e governata, in modo che in alcuni tempi scarica più acqua del bisogno e poi li viene a mancare; ma io propongo il modo di conservarla e andarla dispensando, sì che serva tutto l'anno continovatamente.


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Le opere di Galileo Galilei
Volume XVIII. Carteggio 1639-1642
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 850

   





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