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      Al punto di quel regalo risposi già(225); replico hora assolutamente che non sento che per modo alcuno lo ricusi, nè so imaginare causa alcuna che lo possi muovere a ciò fare. Si tratta con Principe, e Principe grande e potente, al quale saria sicuro affronto; poichè non potria imaginarsi esser altro che un rinfaciarli la religione, la quale vorrei che il più scrupoloso del mondo mi sapesse dire ciò c'ha da fare qui dentro. Il suo Principe, il Ser.mo G. Duca, che Dio colmi di felicità, come incessantemente Lo prego, tiene comercio, riceve ne' suoi porti; la Ser.ma Republica, il Re Christianissimo, tutti li Principi, ci hanno ambasciatori, eccetto quelli che seco hanno guerra; non vi è nominatamente impedimento: perchè vuole V. S. temere? Ma leva ogni dubbio che è una republica, che non può essere sogetta alla nominatione censurata, perchè ciò si addatta alle sole persone particolari. Non vi è dunque rispetto di religione. In termini civili, che cosa la può muovere? Il non havere perfettionata l'opera, per le sue indispositioni? questo meno, perchè il segno ove è arrivata V. S. sino adesso, non si può riconoscere da quella Republica nè anco col dono d'una città: nè deve V. S. dubbitare che gl'ingegni di quella natione non siano per ritrovare machine per goder il frutto d'un'inventione nella quale hanno sudato li(226) più grandi intelletti indarno et lasciata l'impresa come disperata od impossibile, perchè era riservata al divino Galileo, come tant'altre maraviglie, che al dispetto dell'invidia, malignità, se fosse più potente che tutto l'inferno, lo rende e renderà adorabile a tutta la posterità, c'haverà gusto di scienze sode e peregrine.


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Le opere di Galileo Galilei
Volume XVIII. Carteggio 1639-1642
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 850

   





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