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      Le demostrazioni di benevolenza che V. S. ha fatte verso di me sono tali e tante, che io da padre amorevolissimo non averei potuto desiderarle nè più affettuose nè più frequenti; ma questa ultima, nella quale V. S. manda, a posta, e si priva del suo proprio servizio, per prevenire non solo i miei bisogni ma anche i miei desiderii, fa che la sua cortesia più presto si possa dire infinita che grande: e io, che mi trovo astretto con tanti legami indissolubili d'obligazioni, non posso anche a me stesso in altro sodisfare, che considerando gl'eccessi della sua amorevoleza, e appagandomi nella mia coscienza con una inclinazione e pronteza singulare a far conoscere a V. S. che io conosco questi estraordinarii effetti d'umanità, se bene non so anche trovare parole per renderne le debite grazie.
      Mando aclusa la cedola delli trentacinque scudi, che ho riceuto per mano di Pierino, il quale andò al mercato, ma in vano, perchè, stante la fiera, non v'era gente, non che roba. Manderò io de' pollastri quanto prima, mentre co 'l fine, facendoli debita reverenza, gli prego dal Cielo cumulata prosperità.
     
      Da S.ta Maria a Campoli, 18 Ottobre 1639.
      Di V. S. molto Ill.re et Ecc.maDevotiss.mo e Oblig.mo Se.re
      P. Alessandro Ninci.
     
     
     
      3932**
     
      ASCANIO PICCOLOMINI a GALILEO [in Arcetri].
      Siena, 18 ottobre 1639.
     
      Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. XII, car. 146. - Autografa la sottoscrizione.
     
      Molto Ill.re mio Sig.re Oss.mo
     
      La lettera di V. S. per Mons.r Saracini(247) ha havuto subito e fedel ricapito; e partendo egli domani per cotesta volta, forse più da vicino farà a V. S. significare e la ricevuta e la risposta.


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Le opere di Galileo Galilei
Volume XVIII. Carteggio 1639-1642
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 850

   





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