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      Questo pensiero mi tiene che io non vorrei hora stampare quella bagattella sola degl'aspetti, ma far tutto insieme, ancorchè in questo ci ho anche difficultà, perchè mi par vergogna stampar io, capitano, trattati di stelle, che dovrei o tacere o scriver di guerra o di fortificatione, che professo; ma a queste non facilmente mi ridurrò, parendomi troppo aliene cose dalla speculattione matematica, se non certe cose geometriche nuove che ho per la fortificatione. Però sente V. S. Ill.ma che cosa mi ritiene hora; ma quand'io fusse in ordine per stampar tutto, non potrei haver gratia nè favor maggiore del suo a farlo far costì, perchè sarebbe sotto la sua protettione meglio eseguito, in meglior carta, e la spesa non mi sarebbe tanta come qua: però un poco di tempo che io habbia, ho gran volontà di metterlo insieme, se V. S. Ill.ma non lo reputa, come forse è, una sciocchezza, che mi sarà a suo tempo gran gratia che ella mi favorisca del suo giuditio.
      Il globo che V. S. Ill.ma pensa di fare, starà molto bene, ancorchè, per dover esser grande, sarà alquanto scomodo. Io ho fatto un zodiaco di carta grossa, lungo braccia 3 1/4, ciò è la carta, e larga tanto che vi ho segnato due quadri lunghi, larghi ciascuno circa 1/4 di braccio e lontani uno dall'altro due dita, ciò è quanto importano tre gradi; così ho diviso ciascuno in 6 parte o segni, e poi ne' suoi 30 gradi, segnati come in foglietto gli includo(386): et in questo ho segnate le stelle e gl'orizonti e gl'aspetti; e così segnandovi ogn'anno gentilmente di lapis la via de' pianeti, veggo 'n un subito quanto desidero.


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Le opere di Galileo Galilei
Volume XVIII. Carteggio 1639-1642
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 850