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      L'occasione di sentire queste opposizioni hanno mosso un gentil'huomo amico mio a farmi avvertito come sono parecchi anni che il medesimo Sig.r Liceti scrisse e publicò un suo libro assai grosso sopra le comete e stelle nuove(398), nel quale egli quasi in tutta l'opera mi è addosso con impugnazioni e contradizzioni a qualunque mio pensiero che dalle vulgate opinioni e dottrine punto punto si scosta. Io, fattomene leggere sparsamente in qua e in là molti stracci, sono veramente restato stordito nel sentirmi smaccare tutti quei frutterelli che io mi credeva haver raccolti dalla cultura di quel mio poderetto che io stimava non essere del tutto un campo di infeconda arena; ma è ben vero che, per quello che io comprendo, i frutti non sono stati svelti dalle radici, sì che non potessero ravvivarsi e germogliare ancora: ma la brevità del tempo, la mancanza delle forze, e qualche altra mia più grata occupazzioncella, mi faranno forse più fruttuosamente impiegare la fatica. Intanto, per non occupare più lungamente V. S. Ill.ma, gli rendo grazie del benigno offizio da lei usato in mio sollevamento, mentre con singulare affetto la reverisco e li prego dal Cielo intera felicità.
     
      D'Arcetri, li 19 Marzo 1640.
      Di V. S. Ill.ma
     
     
      Oltre a gli errori in filosofia naturale, al mio parere scusabili, vegga V. S. Ill.ma un peccato in filosofia morale, molto più grave et inescusabile, mentre, il mio oppositore, per migliorare la causa sua, mi fa dire il contrario di quello che ho scritto; et egli medesimo inavertentemente si accusa e condanna.


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Le opere di Galileo Galilei
Volume XVIII. Carteggio 1639-1642
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 850

   





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