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      Ho poi fatto diligenza per havere il trattato dello stesso intorno alle nuove stelle(404), ed hieri apunto mi capitò nelle mani; ne ho letto così qualche poco, e, per quel che vedo, e' va con una furia di vir optimus, sublimis, eximius etc. coprendo una mano d'improperii e villanie. Lo leggerò con più attenzione e più tempo, e poi starò attendendo ch'ella m'avvisi il suo senso.
      Lessi la lettera del Sig.r Residente Bardi(405), et aspetterò a suo tempo la replica del Sig.r Elia, che hormai non dovrebbe molto tardare. Mi meraviglio bene che il mio libro(406) non sia colà giunto, perchè fu consignato al corriere con una doppia di porto; ma forse il galanthuomo havrà preso i danari e lasciato il libro all'hosteria.
      La terza festa di Pasqua si farà la coronazione di questo Serenissimo, ed io manderò a V. S. Ecc.ma una copia dell'orazione(407) che farò in questa cerimonia.
      Séguito le osservazioni delle Medicee, se non quanto i cattivi tempi me l'impediscono, e posso credere che l'emendazione da me fatta sopra l'epoche e mezzi moti siano per risponder agiustatamente per un pezzo a venire. In tanto m'è sovenuto, che se quelle due striscie che si vedono nel corpo di Giove sono punto inclinate al piano dell'eclittica, il moto annuo ed il proprio del pianeta devono far di belle varietà, che sarebbero degne d'osservazione; ma io non ho occhiale che serva. V. S. Ecc.ma, che è costì vicino a' Ser.mi Principi, potrebbe loro por in cuore il farle osservare.
      Le bacio per fine affettuosamente la mano e le prego dal Cielo salute.


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Le opere di Galileo Galilei
Volume XVIII. Carteggio 1639-1642
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 850

   





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