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      comprendo, dico, chiaramente che quest'ultima lettera, scrittami in suo nome, non sia veramente stata da lei dettata, o sia stato il suo dettame stravolto da suo scrittore, che, poco a noi amorevole, procuri di sciorre l'antica nostra amicitia, ma indarno dal canto mio. Se però, non ostante le cose tra di noi passate, si è compiacciuta di farmi così scrivere, le dirò breve et amichevolmente con libertà quanto mi occorre per risposta all'ultima sua.
      Che V. S. habbia assai facili le risposte e le solutioni alle mie oppositioni, voglio crederlo, sapendo quanta sia la sua peritia et acutezza d'ingegno. L'essere poi al presente stato suo impossibile di condurre a fine lungo volume, che ci vorrebbe a satisfare a tutte, che sono molte in numero, ciò grandemente mi pesa per lei e per me, che resto privo di poter essere illuminato dove a lei pare che io non iscorga il vero; resterò per tanto pago del suo volere, con aspettare le risposte, circa il controverso lume secondario della luna.
      Che lei non habbia pensiero di publicare le dette sue risposte, starà sempre in suo arbitrio di farne il suo talento: ben mi grava che le mie dispute contro le sue oppinioni, ingenuamente fatte et sempre con lode del suo nome, le quali nella sopra registrata sua lettera da lei sono chiamate suoi honori et favori et delle quali mi rese infinite gratie di suo pugno, come anche si degna di fare in altre sue de' 7 Gennaio 1639(511), de' 24 7mbre 1639(512) et de' 24 Xmbre 1639(513), siino in quest'ultima de' 23 Giugno 1640 da lei chiamate publiche accuse, poichè veramente non per accusarla in publico, ma per indagar la verità e per acquistar honore di disputar publicamente seco, ho stampato le nostre controversie.


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Le opere di Galileo Galilei
Volume XVIII. Carteggio 1639-1642
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 850

   





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