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      Nel resto io tolero con animo quieto tutti li aculei sparsi per la sua scrittura e specialmente le accuse della da lei creduta imputatione; della quale a suo tempo spero di sincerarla et assai bene giustificarmi presso V. S., facendole constare che se in me può essere stata falta d'intelligenza delle sue positioni (di che lascierò il giuditio agl'intendenti disinteressati), non vi è però mai stato mancamento di buon costume nell'imputarle quello che io realmente giudicassi, lei non haver detto et approvato. Nè mi fa punto partire dalla sincera e cordiale amicitia, che sempre professerò di tener seco, quell'ultima puntura, nella quale dice, le sue giustificationi procedere contro a chi ha sinistramente adoperata la peripatetica filosofia, che non voglio per quatro parole pungenti si spenga il tesoro di un'antica amicitia, fondata sopra la base della virtù. E già che la mia mente forse, a guisa di nottola, non iscorge quei chiari lumi di evidente necessità nelle conseguenze delle sue ragioni che vi scorge l'aquilino e linceo intelletto suo; sì come io mi sento molto obligato a ringratiarla delli molti e grandi motivi che mi porge di conservarmi più fissamente nella mia opinione, così nel significarle a suo luogo con qualche diligenza tali motivi, io discorrerò seco ingenuamente, con la libertà tra di noi concertata, ma nuda, non armata di aculei nè tinta d'ombra di puntura alcuna, e se pure vestita, sarà di habito di veneratione del mio antagonista; che, sendo forse vinto da gran campione, ciò non mi sarà imputato a dishonore; anzi, approfittandomi della più vera e più soda dottrina, riceverò a gratia e beneficio singolare ogni sua amorevole correttione et insegnamento.


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Le opere di Galileo Galilei
Volume XVIII. Carteggio 1639-1642
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 850