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      Con questa occasione l'altra sera rivoltai l'occhiale per vedere Saturno, e con mio gran stupore l'osservai, che era una stella distinta, rotonda, con due altre stelle rotonde dalle parti, distese da levante a ponente, e non più con quei due ciuffetti attaccati al corpo principale di Saturno, conforme alle prime osservazioni di V. S. La mattina seguente scrissi una poliza a Mons.r Cesarini(533), dandoli nuova di quello che io havevo veduto, e subito Monsignore mi rispose. Li mando qui a basso le parole stesse di Monsignore per consolazione sua:
     
      Non posso esprimere con parole la maraviglia et il gusto grande che m'ha arreccato l'osservazione che V. P. mi manda della mutazione di Saturno. Mi sono subito raccordato delle miracolose parole del divino Galileo, che fra non molto tempo si sarebbe veduta mutazione in Saturno(534); cosa che ha più del divino che dell'astronomico, per non essersi mai nè dall'antichità nè a' tempi nostri fatte simili osservazioni nella detta stella, dalle quali si possa regolare questa. Però io resto non maravigliato, ma stupido, e curiosissimo di vederla, come sono obligatissimo a V. P. d'havermela participata con la figura etc.
      .
     
      Sin qui Mons.r Cesarino, il quale hora si trova travagliato dalla risipila nella gamba, e quando sarà libero, come spero in breve, verrà a vedere la metamorfosi. E non occorrendomi altro, li fo riverenza.
     
      Di Roma, il 4 d'Ag.o 1640.
      Di V. S. molto Ill.re ed Ecc.ma
     
      S.r Gal.o Galilei.
     
      Devotiss.o ed Oblig.mo Ser.re e Dis.loDon Benedetto Castelli.


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Le opere di Galileo Galilei
Volume XVIII. Carteggio 1639-1642
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 850

   





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