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      A me avviene tutto il contrario: in questa età di 70 anni, o sia perchè sono continuamente occupato in verbosità, processi, cause, pretensioni, e cose simili, o per altra causa, non ho gusto maggiore et mi riesce come una culla per saporosamente adormentarmi l'entrar in qualche speculatione naturale, la quale, cominciata, mi porta nel sonno, che ancora godo non felice come in gioventù, ma molto comportabile. E fra l'altre cose m'arrecha sommo gusto l'entrar nelle pazze opinioni di chi ha filosofato nel proposito dei corpi e moti celesti: ben m'accorgo della mia imperfettione, che non son atto ad inventare, et un sol poco a far giudicio delle speculationi altrui.
      Non ho veduto il Sig.r Liceti, e qui non si sa di queste sue nuove compositioni cosa alcuna; e pure ho ricercato se vi è questo suo libro De lumine(535), perchè ancora di questa materia non ho letta cosa che mi dia una minima sodisfattione. Quel gran filosofo scrive tanto, che pare impossibile che possi far altro che prender dal giornale e metter in libro maestro.
      Un nostro frate, che è a Monaco e serve nella mussica il Ser.mo di Baviera, mi scrive ultimamente che fa camerata col Sig.r Alberto Gallilei, nepote di V. S., et che, per haverli scritto diverse lettere senza haverne risposta, sta con gran gelosia della sua vita. Io gli risponderò questa settimana. Prego il Signor Iddio che dia a V. S. molto Ill.re et Ecc.ma quiete e consolatione; e le giuro che dei suoi patimenti ho così gran passione come se fossero miei proprii, et non ricevo altra consolatione se non che so quanto ella sappia delle cose humane.


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Le opere di Galileo Galilei
Volume XVIII. Carteggio 1639-1642
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 850

   





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