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      Il principio della lettera, da "Ho sentita" ad "artifizio", si legge altresì a pag. 167 del De lunae subobscura luce prope coniunctiones et in eclipsibus observata ecc. Auctor FORTUNIUS LICETUS ecc., Utini, M.DC.XLII, typis Nicolai Schiratti; e l'ultima parte, da "Io non ho havuto pensiero" a "felicità", è pubblicata, omesse poche parole, a pag. 343-344 della stessa opera. La stampa procurata dal LICETI presenta, a confronto della minuta manoscritta, alcune varianti che abbiamo creduto opportuno segnare (tralasciando quelli puramente grafiche) appiè di pagina; dove abbiamo notato altresì i brani che nel manoscritto si leggono sotto le cassature, o qualche grana sfuggita per lapsus calami al giovine VIVIANI, che nel testo abbiamo corretta. Con l'aiuto della stampa LICETI abbiamo pure integrato la minuta, aggiungendo la data, la sottoscrizione (che si leggono a pag. 344) e l'indirizzo (che è a pag. 167).
     
      Molto Ill.re et Ecc.mo Sig.r et P.ron mio Osser.mo
     
      Ho sentita la lettera di V. S. molto Ill.re et Ecc.ma(550) in risposta alla mia con la quale li mandai copia(551) della lettera scritta in mia difesa dalle obiezioni fattemi da lei etc. Veramente è ammirabile la modestia e delicatezza con la quale ella va vestendo i suoi concetti; li quali, benchè in sè stessi contenessero internamente qualche poco di amarezza, tutta via, conditi con tanta soavità, vengono con diletto e gusto dolcemente ricevuti. Io per me stimo che, in materia di scientifiche dispute, forse le censure che si fanno sopra le proposizioni e le oppinioni della parte, procurando di scoprirle false et erronee, non siano delle meno gravi e sensibili: e pure V. S. può essere conscia a sè stessa del non haver portato alcuno de' miei pensieri, diversi da i comunemente ricevuti nelle peripatetiche scuole, il quale da lei non sia stato reprovato; sì che ha ben sempre con titoli speciosi, per sua gentilezza e cortesia, adornato il mio nome, ma ben poi all'incontro oscurati i miei pensieri(552). Io, come huomo rozzo e cortigiano poco accorto, quando mi è occorso scrivere o parlare in mia difesa, non ho saputo servirmi di cotale artifizio.


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Le opere di Galileo Galilei
Volume XVIII. Carteggio 1639-1642
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 850

   





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