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      Haverò caro di essere disingannato, e che col ritorcere ella sopra di me la mia ignoranza si mantenga nella sua integerrima reputazione, la quale per tanti e tanti altri suoi mirabili discorsi si è appresso il mondo tutto guadagnata, mantenendola anco illesa et intatta da queste due minuzie.
      Che poi io sia stato troppo prolisso nel rispondere alle opposizioni fattemi con succinta ma ben concludentissima scrittura, sinceramente lo confesso a V. S. Ecc.ma: e dico che per mantenere verissima la mia oppinione dell'essere la tenue luce secondaria della luna effetto de i raggi solari reflessi nella terra, bastava solo mettere in considerazione, che se le ragioni portate in contrario erano concludenti, le medesime con la medesima necessità havrebbero provato che quel lume notturno che illumina la terra, e che comunemente si chiama lume di luna, non derivasse altrimente da' raggi solari, ripercossi nel lunar disco; e perchè questo in verun modo può negarsi, così resta in tutto e per tutto necessario che i raggi solari reflessi dalla terra verso la luna la illustrino in quella parte che ella resta oscura et intatta da i raggi del sole. Ma perchè V. S. tace la maniera con la quale la medesima terra, nell'istesso modo illuminata e posta sempre nella medesima lontananza dalla luna, possa or più vivamente et hor meno illustrarla, mi fu forza qui diffondermi alquanto, per ben dichiarar questo punto e mostrar come alternatamente ciò vien fatto dalla terra nella luna e dalla luna nella terra(560). Per altre simili necessità mi fu forza distendermi nel manifestare quei particolari che mi pareva che potessero desiderarsi nel fare le ragioni di V. S. necessariamente concludenti.


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Le opere di Galileo Galilei
Volume XVIII. Carteggio 1639-1642
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 850