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      Ma non le doverà parer nuovo che in dichiarazione di un senso contenuto in pochissimi versi talhora se ne scrivano venti volte tanti, e talhora ancora molti più in confutarli(561). E qui voglio che V. S. Eccel.ma sappia che io, per non tanto soverchiamente estendermi in una lettera, tralasciai alcune altre considerazioni, osservazioni et esperienze, per le quali più ampiamente potevo mostrare(562), la saldezza della mia oppinione non essere stata debilitata dalle impugnazioni di V. S.
      Che poi di tal mia lettera ne sia andato copia in mano di alcuno prima che pervenirne in mano di lei, non comprendo come ciò debba essermi ascritto a mancamento, sì che anco in una scrittura privata, fatta a richiesta di un padrone o amico che ricerchi il mio parere sopra alcune obiezioni fattemi da un altro, io debba esser tenuto a darne conto a quell'altro(563): nè scorgo come militi l'esempio suo nell'haver(564) mandato a me prima che ad altri il suo libro, dove le impugnazioni sono scritte; imperò che il libro suo è prima stato stampato che da me veduto, nè l'havermi ella fatto grazia di mandarmelo mi fa anteriore a verun altro de gli huomini(565) del mondo, nè mi dà tempo o campo di potermi alleggierire da le opposizioni.
      Io non ho havuto pensiero di publicare con le stampe questa mia scrittura; e quando sia pensiero suo di volerla far publica insieme con le sue risposte, non lo recuso: ma solo vi aggiungo che haverei caro che tal mia scrittura andassi sotto altra forma che di una lettera scritta a richiesta di un Signor grandissimo(566); ma quando ella si risolva a far publiche le mie risposte, io, senza punto alterare niuna delle cose(567) da me scritte, la distenderò in altra forma, inviando i miei discorsi, se(568) così le piacerà, a lei medesima, aggiugnendovi anco qualche altra mia considerazione sopra le sue impugnazioni, per ampliarli il campo a tanto più particolarmente risolvere quello che potesse esserli da me o da altri in contrario opposto(569). E bene è conveniente che ad uno che habbia scritto una semplice lettera, senza verun pensiero di farla publica, sia conceduto il rivederla e, bisognando, ripulirla, e non metterla sotto l'arbitrio di alcuno che a voglia sua ponga(570) sotto milioni di occhi quello che dal suo autore fu palesato solo a quattro o sei.


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Le opere di Galileo Galilei
Volume XVIII. Carteggio 1639-1642
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 850

   





S. Eccel