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      L'ho letta con molto gusto; e spero con altretanto di leggere la sua lettera de candore, accommodata a modo suo, che sto con sommo desiderio aspettando. E non havendo tempo di essere più lungo, le bacio le mani di vivo cuore e le prego dal Cielo ogni prosperità.
     
      Pad.a, 21 7mbre 1640.
      Di V. S. molt'Ill.ree et Ecc.maDevot.mo et Oblig.mo Ser.re
      Fortunio Liceti.
     
     
     
      4061**.
     
      GIO. MICHELE PIERUCCI a [GALILEO in Arcetri].
      Padova, 21 settembre 1640.
     
      Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. III, T. VII, 1, car. 174-176. - Autografa.
     
      Molt'Ill. et Ecc.mo Sig.r e P.ron mio Col.mo
     
      L'humanissima sua del primo del presente fu da me comunicata al Sig.r Scioppio et al sottilissimo Sig.r Filosofo(629), acciò vedessero in quanta stima e grazia sono appresso V. S. Ecc.maIl Sig.r Scioppio con altrettanto affetto riverisce lei, e la conserva nella maggior stima e venerazione nella quale si possa mai tenere qualsivoglia suggetto insigne, dicendo sempre (e con somma ragione) ch'ella è l'ornamento e splendore del nostro secolo. Mostra ben passione che l'altro si presum[a] tanto, che pensi di poter impugnare le sue dottissime e saldissime opinioni, e cerchi acquistarsi fama col contradire a lei et insieme all'istessa verità di natura. Tutta volta ancor egli meco confessa che questo a noi altri sia di benefizio, perchè dà occasione a V. S. Ecc.ma d'aprire i tesori del suo divinissimo ingegno et arricchire il mondo di tante belle speculazioni e di tanti nuovi ritrovamenti et arcani reconditi della natura, da lei sì chiaramente e con sì nobile eloquenza spiegati.


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Le opere di Galileo Galilei
Volume XVIII. Carteggio 1639-1642
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 850

   





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