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      Sia sicura V. S. ch'io m'ingegnerò di confondere quelli che con acerbo et indiscreto costume hanno disputato meco, nel corrispondere alla modestia di V. S. con pari e, se mai potrò, con maggior grado di veneratione. Fra tanto mi conservi la sua gratia, che resto pregandole da N. S. il colmo della vera felicità.
     
      Bologna, 30 8bre 1640.
      Di V. S. molt'Ill.re et Ecc.maAff.mo et Oblig.mo Ser.re
      Fortunio Liceti.
     
     
     
      4073.
     
      ALBERTO CESARE GALILEI a GALILEO in Firenze.
      Monaco, 1° novembre 1640.
     
      Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. XII, car. 186. - Autografa.
     
      Molt'Ill.re Sig. Zio Col.mo
     
      Dio sa la consolatione che mi ha apportato la lettera di V. S. molto Ill.re, la qual leggendola quasi mi sono scatorite le lacrime dagl'occhi per tenerezza. Hora intendo il suo stato, il quale se non è conforme che V. S. molto Ill.re desidera et io bramo, causa ne sono gli anni et i patimenti de' studii: ringratio(650) però il Cielo che sia viva e con speranza ancor, con l'aiuto di Dio, di assai più vivere.
      Dalla sua vedo il desiderio che ha di saper il mio stato. Io mi ritrovo in sanità tale, che Dio volesse che quello di V. S. molto Ill.re fossi cossì. La mia moglie si ritrova gravida, e questo Natale sarà in capo dell parto, che prego Dio riesca in bene, che mi dispiacerebbe(651) perderla, essendo compagnia di mia sodisfatione e gusto e buona per mia casa; che se non è di tutte quelle qualità che si ritrovava haver la mia madre, al meno di poco vi sarà, spero, dispartita. Vi è solo una cosa che ne tiene mortificatti assai, che è il poco stipendio che ho da questo Ser.mo mio Patrone, perchè non posso vivere con quel decoro che è(652) sempre stata la mia casa, ma bisogna vivere poveramente.


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Le opere di Galileo Galilei
Volume XVIII. Carteggio 1639-1642
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 850

   





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