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      Delle sue compositioni mi pare che indarno tenti l'estenuatione, sendo publicamente giudicate grandi, ammirabili et ingegnose. Dalla dottrina confesso di havere appreso molto; ma perchè la mia debolezza non penetra forse fino all'intimo delle sue prove e risposte, mi è occorso di cavare, insieme col frutto, non poche e non piccole difficoltà: le quali anderò spiegando in carta, per doverle a suo tempo communicare a V. S., acciò che co i raggi dell'intelletto suo vivacissimo nelle ben aggiustate risposte dissolva ogni nebbia che m'ingombra la mente circa le sue propositioni; di che le resterò sempre obligatissimo, sì come grandemente obligato me le professo per la rara sua dottrina, communicatami in questa sua lettera reformata et ampliata.
      Le mando li Epigrammi del S.r Naudeo, ristamp[ati] coll'aggiunta d'altri nuovi(736). Mi sarà cara la sua lettera, da prevalermi per iscusa della mia dilatione presso quelli che tante volte mi hanno, dirò con importunità, ricchiesto li miei sensi sopra la sua consideratione delle mie ragioni: ben vorrei che V. S. si astenesse dalle soverchie lodi, che la sua cortesia suol darmi con prodiga mano, ma solamente apportasse quelle cagioni che l'hanno costretta a procrastinar tanto a mandarmi la lettera riformata et ampliata(737); che di tutto le resterò con obligatione particolare. Con qual fine le bacio le mani di tutto cuore.
     
      Bol.a, 5 Feb.o 1641.
      Di V. S. molt'Ill.e et Ecc.maDevot.mo et Oblig.mo Se.re
      Fortunio Liceti.
     
      Fuori: Al molt'Ill.re et Ecc.mo S.r e P.ne Col.mo


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Le opere di Galileo Galilei
Volume XVIII. Carteggio 1639-1642
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 850

   





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