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      Ma finalmente habbiamo trovato il fatto in contrario, poichè dalla cima del campanile del Duomo tra la palla di piombo e quella di legno vi corrono tre braccia almeno di differenza. Si fecero anche esperienze di due palle di piombo, una della grandezza eguale a un'ordinaria d'artiglieria e l'altra da moschetto, e si vedeva tra la più grossa e la più piccola, dal'altezza dello stesso campanile, esservi un buon palmo di differenza, del quale la più grossa anticipava la più piccola. Quello che in tali esperienze mi venne notato è che m'accorsi che, acelerandosi il moto delle palle di legno fino ad un certo segno, cominciavano poi a non scendere a perpendicolo, ma per traverso, in quella stessa maniera che veggiamo che fanno, le goccie d'acqua che cadono da' tetti, le quali, giunte vicino a terra, piegano per traverso, e quivi il moto loro cominciava ad esser meno veloce. Ho pensato a questo un poco, e ne dirò a V. S. Ecc.ma il mio parere.
      Se un mobile dovrà muoversi per un determinato mezzo, determinata ancora dovrà esser la velocità con cui lo potrà passare, in modo che chi volesse farlo andar più presto, il mezzo li resisterebbe, per non poter egli così presto ceder e dar luogo. Per essempio, io moverò con poca fatica una rosta, se la moverò con poco impeto; ma se la vorrò muover con grandissima forza, sentirò farmi resistenza dall'aria, e tal hora anco potrà impedirmene il moto. Dato questo, quando la palla di legno si parte dall'alto, movendosi con poca velocità e sempre più e più accrescendola, finalmente arriva a tal grado che l'aria potrà farli resistenza, e non potendo il grave più fender il mezzo a perpendicolo, penderà e piegherà da qualche parte, e poi fors'anco, ritornando a scender più velocemente, di nuovo anco tornerà a ritardarsi; in quella maniera che un foglio di carta va per aria hor a destra hor a sinistra piegando, prima che arrivi a scender in terra.


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Le opere di Galileo Galilei
Volume XVIII. Carteggio 1639-1642
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 850

   





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