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      La sostanza del suo parere è che l'atteramento, tanto accresciuto che resta scoperta tanta terra, specialmente ne' tempi estivi, col sollevarsi vapori nocivi che possano far dishabitare, nasca non solo dal terreno importato, ma dal scemamento dell'aque per haversi levata dal suo corso la Brenta, e che per ciò col riponervela possa alzarsi in tutta l'estensione della Laguna l'aqua un mezo braccio; da che ne sortirebbono due effetti: l'imo, che restarebbe manco scoperto di terreno; l'altro, che nel reflusso la maggior quantità d'aqua aiutarebbe a portar fuori del lezzo importato dal flusso. Questa sua opinione ha messo gran confusione, e va tuttavia accrescendola, nei cervelli. La contradittione che viene fatta è questa: che dal riporre la Brenta nella Laguna si haverà un danno gravissimo certo, che è il munimento che seco vi porta, et incerto ogni bene, perchè, havendo l'aqua della Laguna il suo essito in mare, camini quanto tarda si vuole, sarà neccessario che si uguagli all'aqua del mare; e però stimano una chimera che possi far alzare l'aqua nella Laguna nè anco la grossezza di un foglio di carta. Questa è la summa del suo parere e de' suoi contrarii; ma non essendo materia alla quale io habbi pur pensato, lascio che se la dibattino tra loro, e il P. Castelli quel medesimo, cred'io, quanto a sè; ma il stare e servire dove è inpiegato gl'ha fatto prendere la forma del ragionare del paese, che è di havere un senso et un'intelligenza, e parlare diversamente. In fatti è cervello grande, basta dire scolaro del Sig.r Gallileo.


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Le opere di Galileo Galilei
Volume XVIII. Carteggio 1639-1642
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 850

   





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