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      Se la fortuna volesse ch'io l'avesse accertata che gli piacesse, all'avviso gne ne manderò più; se in coteste bande l'acquette d'amarasche non fossero più buone e che gli piacessero, avvisi parimente. Vorrei potermi destillare in un nettare, che togliesse a V. S. Ecc.ma questa noia et aborrimento, del quale estremamente la compatisco, sapendo quanto affligge. In questa angustia mia, non so se non pregare N. S. a restituirgli la sanità, e dar a me modo e talento di poterla al meno in qualche minima cosa servire: e baciandogli affettuosamente le mani, saluto il Sig.r Vincenzio e me gli ricordo servitore.
     
      Pisa, 3 Xbre 1641.
      Di V. S. molto Ill.re et Ecc.maDev.mo et Oblig.mo Ser.re
      Gio. Batta Ruschi.
     
      Gl'havevo hier di là inviato l'olio di scorze di cedrini, stimando gli bisognasse per la palpitatione che già m'haveva accennata, e forse non disdirà ancor adesso. Però non sia senza il giuditio del S.r medico.
     
     
     
      4184**.
     
      FULGENZIO MICANZIO a [GALILEO in Firenze].
      Venezia, 14 dicembre 1641.
     
      Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. VI, T. XIII, car. 295. - Autografa la sottoscrizione.
     
      Molt'Ill.re et Ecc.mo Sig.r, Sig.r Col.mo
     
      È longo tempo che io non ricevo la consolatione delle lettere di V. S. molt'Ill.re et Ecc.ma, il che, pur che non avenga(889) da accresimento delle sue indispositioni, come prego il Signore che non sia, non importa.
      È qui l'Ill.mo Sig.r Comissario Antonini(890), col quale in due congressi li nostri più gustosi raggionamenti sono stati di V. S. et del Sig.r Nardi: et se bene esso ancora è in opinione che l'opera De igne subteraneo(891) habbia bisogno di gran fondamenti per fabrica tale, habbiamo però insieme ammirato il grand'ingegno dell'autore nel modo nuovo di filosofare dalle cose sensibili, et non da chimeriche, il parlar et discorrere consequentemente l'introduttione di tanto belle osservationi, et l'attitudine et felicità dello spirito in risolvere tanti problemi con modi così facili; et habbiamo per sicuro che l'Ecc.mo Licetti non poteva ritrovar antagonista che lo facesse magiormente sudare, et aspettiamo con gran desiderio che rompa il longo silentio et ne faccia una volta godere delle opere promesse.


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Le opere di Galileo Galilei
Volume XVIII. Carteggio 1639-1642
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 850

   





Vincenzio Xbre Oblig Ruschi Firenze Comissario Antonini Nardi Licetti