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      Mi ha comunicata la difficoltà che V. S., tale è il suo genio et ingenuità, non vi vuole mercantar sopra, et quelli, essendo e gran Signori et gran mercanti, voriano intendersi del premio. Io do raggione ad ambe le parti: a lei, perchè è cosa inestimabile; a loro, perchè non è giusto il lasciarla senza ricognitione. A questo è rimedio, quando V. S. stimi di potere transmettere di qua al Sig.r Pieruzzi et a me tutto quello fa bisogno per mettere in opera et in prova, acciò l'esperienza renda la cosa certa, et poi lasciar a noi cura del rimanente. Qui è un mercante molto honorato et intendente; il nostro dissegno è che a lui sia datta comissione sopra questo grave affare, et alla venuta dell'ambasciatore Olandese destinato si potrà conchiudere il tutto. La suplico disponersi di godere essa ancora vivente la gloria di così miracolosa inventione, et tenere per fermo che questa è l'infelicità humana, che quando la natura e Dio suscita ingegni(901) habili a cose rare et ad inventioni recondite, manca poi la comunicatione. Non faccia V. S. questo torto all'humanità.
      Monsig.r Arisio mi ha transmessa finalmente la ratta della pensioncella: V. S. ne disponga. Et con tal fine con tutto l'affetto a V. S. molto Ill.re et Ecc.ma baccio le mani.
     
      Venetia, il dì 4 Genaro 1642.
      Di V. S. molto Ill.re et Ecc.maDev.mo Ser.
      F. F.
     
      Fuori: Al molto Ill.re Sig.r, Sig.r Col.moIl Sig.r Gallileo Gallileio.
      Fiorenze.
     
     
     
      4193**.
     
      BONAVENTURA CAVALIERI a [EVANGELISTA TORRICELLI in Arcetri].
      Bologna, 7 gennaio 1642.
     
      Bibl.


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Le opere di Galileo Galilei
Volume XVIII. Carteggio 1639-1642
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 850

   





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