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      E perchè passo poi ancora a dire de gl'inganni che pigliano anche i mathematici, e dell'error del già Galileo Galilei in quel suo libro del moto della terra, io con questa occasione le significai, che havendo, come da me, motivato a V. S. Ill.ma quel particolare del tumulo creduto che il Ser.mo Padrone fusse per voler fare erigere in S.ta Croce al medesimo S.r Galileo rincontro a quello di Michel Angelo Buonaroti, havevo trovato che fusse una voce fondata in un semplice discorso promosso in quei primi giorni della sua morte, senza alcuna sorte di resolutione stabilita. Onde S. S.tà mostrò di gradire d'haverne saputo il vero, dicendo d'essersi mossa a parlarne da mero zelo della reputatione di S. A. S., a fin che non si havesse a dire con suo biasimo che ella havesse eretta una memoria d'un huomo stato inquisito e la cui opera è stata dannata e prohibita per erronea, mentre sino gl'eretici se ne sono risi e vi sono stati di quelli che gl'hanno scritto e stampato contro. Questi sono i discorsi più qualificati et i quali mi paiono da poter esser referiti, havendola S.a S.tà nel resto passata meco con infinita benignità e con grandissima quiete d'animo....
     
     
     
      4203*.
     
      GIO. BATTISTA GONDI a FRANCESCO NICCOLINI [in Roma].
      [Firenze,] 17 febbraio 1642.
     
      Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. II, car. 229-230. - Minuta, non autografa.
     
      Il Cav.re Gondi
      Al S.r Amb.re Niccolini.
      De' 17 di Febb.o 1641 ab Inc.e
     
      Tutto quel che V. E. ha scritto con le sue degli 8(907) et de' 9 è da S. A. stato sentito con molta attenzione.


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Le opere di Galileo Galilei
Volume XVIII. Carteggio 1639-1642
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 850

   





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