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      Voi conoscete la sua natura; sappiate accomodarvi ad essa(960) ....
     
     
     
      1416bis*.
     
      GIOVANNI CIAMPOLI a [GALILEO in Firenze].
      Roma, 24 agosto 1619.
     
      Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. VI, T. XI, car. 109-111. - Autografa.
     
      Molto Ill.re et Ecc.mo S.re e P.ron mio Oss.mo
     
      Ho ricevuta una cortesissima lettera di V. S., alla quale do subita risposta con avvisarla di quanto passa circa il negotio de' PP. Giesuiti(961).
      Il P. Grassi, Matematico del Collegio, ha più giorni fa finito la sua risposta, e presto si stamperà. Dicemi trattare con ogni modestia e rispetto della persona di V. S., alla quale egli professa, come mi dice, affettuosa reverenza; e stima sua particolar disavventura l'essere stato necessitato per riputatione, non del nome suo, ma del Collegio Romano, a contradire alle sue opinioni. Certo egli in voce parla, quanto a' complimenti, con molto rispetto; quanto alla dottrina poi, pretende haver buono in mano; et io non so dove sia per battere quanto alli particolari.
      Circa l'esperienza del vaso, le referirò quel che più giorni fa vide il S.r D. Virginio(962), et ultimamente ho veduto io. Stava accomodato un vaso rotondo di ottone, nella cui superficie concava erano intagliate sottilissimamente varie figure di linee matematiche, sopra un perno aggiustato in maniera che il vaso potesse girarsi velocemente e senza sbattere o alzarsi più da una parte che dall'altra. Si empiè d'acqua tanto, che mancava circa ad un dito ad esser pieno fino all'estremità; si messe verso la banda un corpo sopranatante, e cominciò a girarsi il perno e conseguentemente il vaso.


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Le opere di Galileo Galilei
Volume XVIII. Carteggio 1639-1642
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 850

   





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