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      Ho voluto subito vederla; sono andato seco al Collegio, ho visto questo.
      [vedi figura 1416bis.gif] Costituito il medesimo vaso sopra il medesimo perno, si era sospeso in aria un filo di seta, alla cui bassa estremità, che guardava a perpendicolo il(963) centro del vaso, era infilzato un altro filo di rame a traverso, paralello all'orizzonte. Alle due estremità di questo filo di rame, che entrava entro il vaso senza però toccarne le sponde, erano adattate due alette di carta. Si girò il vaso; il filo di rame pareva immoto su 'l principio; poi, dopo alquante conversioni, girava anco esso verso la medesima parte del vaso; e fermatosi questo, non però cessava il movimento del filo per un certo tempo. Si voltò il vaso con moto contrario, et il filo, che haveva il moto antecedente, subito lo arrestò, obbedendo al rivolgimento dello stesso vaso, non però secondandolo con egual velocità, ma sensibilissimamente, sì che in questa esperienza non me ne è restato dubbio, per quanto sono habili a testificar gl'occhi miei. Poi si appese la candeletta ad un legno fermo nel muro, e si applicò dentro al vaso talmente, che incurvandolo la picciola fiamma era assai vicina alle sponde più alte del vaso. Si serrò le finestre, per escludere ogni esterno accidente più che fosse possibile. La fiamma, stando il vaso in quiete, stava quietissima, con la sua piramidetta retta; poi subito, girando il vaso, tremolava assai notabilmente, incurvando la punta della sua piramide verso la parte ove correva il giro del vaso, e ciò per più d'un dito di differenza, et alle volte si piegava tanto quella linguetta accesa, che quasi faceva angolo retto con la candeletta.


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Le opere di Galileo Galilei
Volume XVIII. Carteggio 1639-1642
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 850

   





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