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      Ma se altri sarà pur necessitato a porvi i fondamenti, dovrà tener quest'ordine per assicurarsi bene. Facciansi alla muraglia dei fondamenti, ad ogni due, o tre braccia, alcuni speroni fatti a modo di branche, ovvero a mezz'archi, i quali, come Saettoni, o puntelli, entrino sotto il muro dalla parte del terreno, che piega, (il che si conosce per le sue vene) facendo il posamento loro molto più basso di quello della muraglia, e tanto lontano da esso, che vi si possa far l'arco, o la branca, cavando il terreno, dove si dee fare a modo di mezze centine. Il che si renderà più chiaro col disegno posto quì appresso, e accompagnato coll'esempio del modo di fare i fondamenti.
     
      [vedi figura02.gif e figura03.gif]
     
     
     
     
     
      Altro è quello, che comunemente è detto tufo, il quale, benchè sia sodo, alcuna volta è fallace, essendo cavernoso, e fatto come la creta, benchè non abbia le falde, e gli sfogli così spessi, e non sia così disposto a muoversi, con tutto che gli si frapponga una specie di terra, che bagnata si faccia come unguento. E però è agevol cosa l'errare facendovi i fondamenti, senza usare accorgimento alcuno: poichè non basta nel cavare averlo trovato, ma bisogna penetrar più sotto, far diligenza, osservando bene il terreno. Che se vi si fabbrica, senza cavar più basso, pur accadere, che sotto vi sia qualche caverna, o qualche porosità naturale, onde aggravato il fondamento la muraglia sfonda il terreno, sicchè ne rimane buona parte assorbita da esso, siccome s'avverte molto bene da Leon Battista Alberti nel 3. Lib. dell'Architettura al Cap.


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Trattato sopra gli errori degli architetti
di Teofilo Gallaccini
1767 pagine 124

   





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