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      Ma se prendiamo lamine di piombo, che si usano ancor oggi, come in Siena nel tetto della Cattedrale, le quali non sono tanto durevoli, quanto quelle di bronzo, o di rame, per cagione della cerussa, che vi s'impone, e le consuma; e per la molta impositura di essa si fanno più gravi. Finalmente potremmo errare, o facendole troppo sottili, per moderar la spesa, perchè in tal modo son più durevoli; poichè si logorano presto, e si sollevano dai venti: o conficcandole male sopra il tavolato del cuoprimento, mentre quando sono mal confitte, sono sollevate dai venti; onde il cuoprimento resta in parte scoperto, e vi penetra l'acqua delle piogge, la quale in breve spazio di tempo infracida i legnami. Ma i cuoprimenti, che non solo son fatti per difesa degli edificj, e degli abitatori; ma anche per comodità di camminarvi sopra per qualche fine utile a chi v'abita, son quelli, che si fanno con calcestruzzi, cioè con calcina con ghiaja di fiume, e all'uso di Napoli con calcina, con rapillo, cioè lapillo, che sono minutissime pietruzze, che si trovano nei cavamenti: o con piccioli frammenti di vasi di terra cotta, come sono quei, che si trovano in Roma in Monte Testaccio, rotti, ben pesti colla calcina, e ridotti in forma di smalto ben battuto. Questi si usano comunemente in Napoli, in Venezia, e altrove, e son detti lastrichi, e si usano nel cuoprire i Palazzi, e le Case, e si fanno grossi almeno un sesto di braccio, e sopra legnami di castagno; benchè altrove anche si facciano sopra le volte, che è l'uso migliore.


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Trattato sopra gli errori degli architetti
di Teofilo Gallaccini
1767 pagine 124

   





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