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      E se altri non si guarda d'avvicinare i condotti dell'acque ai fondamenti, tosto avviene, che si accorga di qualche segno d'irrimediabile rovina. Il medesimo errore accade nel fare le fogne, o cloache, ed altri luoghi cavati sotto terra: imperciocchè, se si fanno accanto, o sotto i fondamenti, i medesimi o vengono deboli, o si marciscono, o si scalzano, scorrendovi continuamente l'acqua; e tirando seco l'immondezze, alcune volte si fa tale imposta, che trattiene ogni umidità, che è un perpetuo danno delle muraglie. Per lo contrario ciò, che si è detto dei condotti delle acque, si può dire ancora dei cammini; poichè essi parimente sono una specie di condotti, cioè, del fumo, il quale procede dal fuoco: imperciocchè, quando nelle abitazioni già finite, o nelle vecchie, si debbono fare nuovi camini, talora si erra, quando altri non procura di collocargli più lontani, che sia possibile, dalle travi, il che non facendosi non possiamo assicurare i casamenti dagl'incendj.
     
     
     
      CAPO V.
     
      Degli errori dei cavamenti sotterranei vicini ai fondamenti delle muraglie.
     
      Gli errori dei cavamenti allora si fanno, quando alcuna volta si cavano cantine, o cisterne, o pozzi, o vie sotterranee appresso ai fondamenti di qualunque fabbrica: imperciocchè, o s'indebolisce il posamento delle muraglie, cavando soverchiamente il terreno attorno ad esse, o cavandolo sotto, rimangono in aria, siccome accadeva anticamente, quando per strattagemma militare si cavava sotto le mura delle Città, o delle Fortezze per tenerle poi sospese in aria con sostentamento di travi, e per riempire il vuoto di fascine per darvi fuoco a tempo, e farle rovinare: o almeno s'introna la muraglia.


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Trattato sopra gli errori degli architetti
di Teofilo Gallaccini
1767 pagine 124

   





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