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      - Infine, propenso alla tolleranza, io scrivo più in odio al male, che affligge l'odierna Società, che agli uomini che la rappresentano colle denominazioni di ministri di Dio e della Corona.
     
      Caprera, 15 dicembre 1869.
     
      G. GARIBALDI.
     
     
     
      CAPITOLO I.
     
      CANTONI IL VOLONTARIO.
     
      Ce n'est pas vrai qu'aux rois nous ayons fait l'aumone:
      Nous servions l'Italie, nous ne servions personne.
      (Autore conosciuto)
     
      Bello come l'Apollo di Fidia(1), come Milone di Crotona robusto(2), Cantoni, il coraggioso volontario di Forlì, destava l'ammirazione universale degli uomini quando alla testa de' suoi militi assaltava il nemico d'Italia, e quella delle donne, - e le donne sì che sanno apprezzare il bello e valoroso uomo. Sulle donne dunque egli esercitava quel delizioso fascino contro cui non varrebbero le gelose mura degli harem(3), custodite dalle guardie di Neri e dagli Eunuchi del severo despotismo orientale, quel fascino che lega al destino del suo idolo la più debole, la più forte, la più virtuosa, la più depravata. ma comunque la più perfetta delle creature con cui Dio abbellì la famiglia degli esseri animati su questa terra.
      Vi sono degli uomini, ai quali per quanto cara ti sia l'esistenza, l'affideresti come alla madre che ti portò in grembo. - A cotesti il cane fido di casa tua non abbaja; i tuoi bimbi, che lo videro per la prima volta, si rovesciano tra le sue ginocchia implorandone una carezza. Fidente nella virtuosa sua amicizia, tu non sei geloso della tua donna. Guai al protervo che attentasse di denigrare la tua riputazione in sua presenza!


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Cantoni il volontario
Romanzo storico
di Giuseppe Garibaldi
Politti editore Milano
1870 pagine 195

   





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