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      - Tale è l'attrazione della virtù, del bello, del coraggio; - ed il giovine per quel contracambio che si opera nel vero adagio: "amor d'amor si paga," e per l'ammirazione che suscitavano nell'anima sua privilegiata, quegli avanzi di cento pugne venuti da un mondo all'altro per istrappare la loro patria dalle ugne della tirannide, - il giovine, dico, era in un estasi di felicità indescrivibile. - Nel fondo della mensa, dirimpetto ai due già descritti, sedea un prete, ed in quei giorni i preti si dicean liberali e buoni patriotti, come se la cicuta potesse dar degli aranci, e le jene degli agnelli - e la volpe la carità alle galline!
      È vero che nel 48 il Papa era stato iniziator di riforme, e se, per ventura dell'Italia, non tornava egli presto alla sua natura di cocodrillo, stavamo freschi, - e coll'impostore clericume sul collo per altri secoli!
      Sedea dunque in fondo alla mensa il rubicondo frà Gaudenzio - mezzo frate mezzo prete - e gesuita sino nella midolla delle ossa. Egli avea acquistata la fama di prete a manica larga. Le sue messe erano corte, andante e tollerantissimo il suo confessionale, massime quando le penitenti erano giovani, belle e tolleranti. La sua biblioteca di bottiglie era scelta con gusto, ed un tatto particolare aveva egli poi per la squisitezza delle sue Perpetue.
      I due occhi di lince del Nero fissavansi spesso sulle fisionomie del Comandante e del suo giovane amico. Egli col suo sguardo scrutinatore volea penetrare in quelle anime generose e strapparne i sensi, le mire, i progetti, - raccogliere il significato delle varie conversazioni, che circolavano fra quella gioventù animosa, per poi fare la sua delazione al capo - il Generale de' Gesuiti sedente in Roma.


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Cantoni il volontario
Romanzo storico
di Giuseppe Garibaldi
Politti editore Milano
1870 pagine 195

   





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