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      in Italia che in qualunque altraterra. Gli stessi atroci delitti che
      si commettono ne sono una prova.
      (ALFIERI.)
     
      E ben diceva il grande Astigiano!
      Nella storia dei popoli nessuno certamente può vantare tanto genio, tanta grandezza - e nello stesso tempo tanta abbiezione e tanti misfatti come questo pezzo della superficie del globo tanto favorito dalla natura.
      A canto della Roma antica, - la più splendida, la più stupenda parte della storia umana, - la Roma moderna!... quell'amalgama informe pestilenziale di menzogne, di prostituzione, di servaggio, di degradazione umana!
      A canto delle grandissime figure degli Archimedi, dei Camilli, dei Galilei, degli Alfieri - il miserabile spettacolo di buffoni negromanti e d'un popolo in preda alle più vili superstizioni, sempre venduto e sempre prostrato ai piedi dei neri trafficatori della sua libertà e dell'onor suo, e per ciò sempre disprezzato, sempre servo e sempre vile!
      A canto a una schiera di volontari, di martiri, d'eroi - da onorare il genere umano - una turba di codardi, di prezzolati, di prostituti, sempre pronti ad inginocchiarsi davanti a tutte le tirannidi!
      Una plebe poi a nessuna seconda per intelligenza e per malizia, ma che oggi ancora si affolla come molti secoli indietro, non solamente nella bottega del prete, troppo angusta per contenerla, ma nell'atrio, nel peristilio, e stendendo sovente la sua coda cenciosa e sudiciosamente cattolica, sino ben lontano nella strada o sulla piazza.
      Nella fisiologia della nostra penisola, perciò che riguarda la parte fisica del nostro popolo, vi sono pure dei contrasti sorprendenti.


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Cantoni il volontario
Romanzo storico
di Giuseppe Garibaldi
Politti editore Milano
1870 pagine 195

   





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