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      Tale era la condotta del governo.
      In tali condizioni, e colla pazienza d'uomini risoluti a servire la causa santa del loro paese, la 1.a legione italiana organizzavasi, e preparavasi all'epopea gloriosa della difesa di Roma ove, sovente vincitrice, essa doveva finalmente soccombere sotto il peso di quattro eserciti nemici, mantenendo però alto onore del vessillo italiano.
     
     
     
      CAPITOLO XIII
     
      LA SCOPERTA,
     
      Passa la bella donna e par che dorma.
      (TASSO.)
     
      Non era morta Ida, ma svenuta sotto il colpo brutale dello sgherro del prete; Cantoni, come abbiam veduto precedentemente, l'avea sollevata dal suolo, dopo d'averla vendicata, e la trasportava nelle braccia come una madre la sua creatura.
      La trasportava, ma i bàttiti del cuore della fanciulla, giungevano nel fondo dell'anima sua con un effetto irresistibile. Esso aveva presentito il suo carico! E quando, deposta sul letticciuolo d'una fruttaiuola, la cui bottega aperta aprivasi per la prima a Cantoni; quando sciolta la rossa camicia, egli scopriva i pomi eburnei, che con mano maestra aveva scolpito natura, quel collo, quelle carni delicate, quel declivio di spalle che con qualche cosa di virile, avea pure tutta la squisitezza della più bella delle figlie d'Eva, oh! allora l'anima del giovine volontario nuotò in quel mare di delizie, che si solca nei primi stadi della vita, forse unicamente felice, del primo amore, ove tutto sorride, ove i godimenti sognati si presentano avvolti dall'involucro divino della speranza e dell'ideale, scevri dalle brutture d'una realtà che sfuma, si dilegua, s'annienta, come il fumo di un sigaro, lasciando dietro sè lo sconforto, e sovente l'indestruttibile rimorso.


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Cantoni il volontario
Romanzo storico
di Giuseppe Garibaldi
Politti editore Milano
1870 pagine 195

   





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