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      Quando l'inferno vomitava il gesuita ed il prete che son tutt'uno, ei ben sapeva di regalare all'umanità, la quintessenza dell'orrido suo ministero.
      Il miserabile despota della Francia, sostenitore primo del gesuitismo, vive di esso e per esso. Egli iniziò il suo impero con una menzogna: l'impero è la pace! preludio d'altre infinite menzogne, mentre sapeva non potersi sostenere senza la guerra. E tali sono la maggior parte de' moderni potentati dell'Europa, seduti sull'ingiustizia e la prepotenza abbisognano della nera setta, che patrocinano per ingannare le nazioni. Non mi accingo, ripeto, a descrivere il Gesuitismo. Penne ben altrimenti famose della mia già ne assunsero l'incarico e svelarono i mezzi di cui esso può disporre. Spia, agente poliziesco e pervertitore d'ogni tirannide, ma particolarmente di quella più schifosa ed abbominevole che siede in Roma, ed a cui esso deve ubbidienza diretta ed immediata, quando non riesce a soverchiarla a forza d'astuzia e d'insolente impudenza.
      Il Gesuita rappresenta la malizia umana: quando ai primordi della società, un astuto poltrone capì che si poteva vivere lautamente, ingannando, alle spalle degli imbecilli che lavorerebbero per lui, egli fu gesuita, fu prete, fu negromante, e le moltitudini lo venerarono. Da quando i detrattori d'Aristide gli diedero l'ostracismo, dai farisei che crocifissero Cristo, e da questo agli eminentissimi di Roma, che vendono la loro patria allo straniero per nuotare in ogni specie di libidine, esiste sempre il Gesuita, e non so se peggiori gli antichi de' moderni.


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Cantoni il volontario
Romanzo storico
di Giuseppe Garibaldi
Politti editore Milano
1870 pagine 195

   





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