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      (FOSCOLO.)
     
      Ed un sasso non copre ancora le ossa dell'immortale e valorosissimo difensore d'Ancona, mentre in Roma s'innalzano monumenti agli assassini, e nel resto d'Italia a genti che non altro merito hanno che d'esser nati in una culla d'oro comprata colla fame del popolo!
      Era una notte di forte scirocco, e nell'Adriatico una di quelle notti lunghe invernali che incanutiscono la chioma all'ardito marinaro delle coste italiane. Nuvoloni neri neri, precipitati dall'impeto del vento, sembravano voler inghiottire due legni, l'uno grande caravella turca(46) e l'altro un trabaccolo d'Ancona(47) sua preda, che ambi tenevano il traverso colle loro vele di cappa ed aspettavano vento favorevole per recarsi in Africa, ove vendere la preda, e come schiavi gl'infelici che formavano l'equipaggio del trabaccolo.
      Una pioggia sottile e gli spruzzi del mare che il vento saettava negli occhi degli individui di guardia, tormentavano le veglie(48) e rendevano l'osservazione da prora difficilissima.
      La caravella, che aveva catturato il trabaccolo, a bordo del quale era stato messo un capitano con otto uomini, mantenevasi(49) al vento della sua preda colle sole vele di cappa(50), e ad onta dell'oscurità della notte e del tempo pessimo con fanali e molta attenzione procurava di tenerla alla vista.
      Tutto l'equipaggio cristiano del trabaccolo era stato chiuso nella stiva incatenato, e solo il novizio di bordo di diciotto anni era stato lasciato sulla tolda per coadjuvare l'equipaggio turco nelle manovre e porgere allo stesso quanto richiedeva.


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Cantoni il volontario
Romanzo storico
di Giuseppe Garibaldi
Politti editore Milano
1870 pagine 195

   





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