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      Quando nel giorno fatale del giudizio il popolo italiano ricorderà i torti, le ingiurie, le prostituzioni, la corruzione, il servilismo cui lo dannò il clero, forse solo gli uomini come Ugo Bassi (e quanti sono?) saranno sottrati allo sterminio.
      Ida guardò istupidita il sacerdote del vero, che ben noto a lei era e venerato, come da qualunque dei militi della causa santa.
      Chi tu cerchi, Ida, è lontano, e dorme a canto ai valorosi che primi scossero questi nostri boriosi nemici, e li fugarono. Meglio è morire che viver schiavo figlia mia(73)!
      Ida fu come colpita del fulmine, impallidì e poco mancò che non stramazzasse a terra; un intuito però, un barlume di speranza la sostenne e da coraggiosa che era esclamò! "Per amor di Dio! segnatemi ove Cantoni è caduto!" Il venerando uomo non rispose, partì facendo un segno col capo, ed Ida con lui.
      I nemici aveano principiato a ripiegare tempestati dai nostri, ma da soldati assuefatti alle pugne essi ritiravansi combattendo, protetti dalle loro artiglierie. Dimodochè lo spazio che dovea percorrere la simpatica coppia, benchè non più occupato dal nemico, era solcato da projetti d'ogni specie.
      Chi ha veduto però il gran martire della libertà italiana in una pugna, senza combattere s'intende, poichè Bassi repugnava dal versare il sangue dal suo simile, chi l'ha veduto, ricorderà che nessuno più calmo ed intrepido di lui, in un campo di battaglia. Non dirò d'Ida, cui la speranza di trovar ancor vivo il suo Cantoni, l'avrebbe spinta risolutamente al maggior disprezzo della vita, se già non fosse stata da per sè stessa coraggiosissima.


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Cantoni il volontario
Romanzo storico
di Giuseppe Garibaldi
Politti editore Milano
1870 pagine 195

   





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