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      Stole, sottane, mitre e confessionali, e quanti emblemi delle vergogne Italiane, avrebbero dovuto passare per un auto da fè generale seguito dall'espulsione(81) completa del pretismo, dal sacristano al Papa. Ma essi furono invece trattati coi guanti di seta, mentre spiavano e demoralizzavano quanto c'era di buono in Roma in tempo dell'assedio, e lo straniero invasore abbondava certamente d'agenti fidatissimi e zelantissimi nell'interno e fuori della città.
      Il prete poi, essendo uno de' suoi attributi principali il fare la spia, la fa con una maestria insuperabile. Aggiungete a ciò il suo dominio sulle masse ignoranti e vedrete di quanto danno sia a questo povero paese la permanenza nel suo seno di questa congregazione d'uomini, la più scellerata che mai abbia vomitato l'inferno(82).
      La simpatica e maestosa figura del gran popolano di Roma risplendeva d'una luce celeste al chiarore dell'incendio dei tabernacoli di menzogna e di corruzione che si effettuava dalla moltitudine davanti al maggiore dei templi, sulla piazza immensa ove s'innalzano i superbi obelischi di Menfi.
      Vi sei finalmente arrivato, paron Angelo, alla meta del tuo desiderio, abbruciando tutte queste scandalose baracche, ove le nostre donne ingannate e fanatiche, andavano a servir di trastullo a quei buffoni maledetti di Dio!
      Ciocchè mi duole, Carbonaretto (amico del Brunetti), è che temo non sia questo un fuoco di paglia che, quando sparisce la fiamma, altro non resta se non se un mucchio di sudicia cenere, dispersa dal minimo soffio di vento.


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Cantoni il volontario
Romanzo storico
di Giuseppe Garibaldi
Politti editore Milano
1870 pagine 195

   





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