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      Troppi legami di fratellanza però esistevano in quella prode brigata perchè vi potessero nascere delle risse.
      Come si ebbe mangiato a sazietà dell'eccellente carne e vuoto il barile dell'acquavita, il temporale sembrò molto meno fastidioso, tanto più che esso s'era ridotto in una continua, ma soave pioggia. Juan de la Cruz il valoroso comandante dei matreros, dopo d'aver pulito il suo coltello sugli stivali(96) e dopo d'avere scosso il suo poncio(97) dalla pioggia, fu il primo, a richiesta dei Legionari a rompere il silenzio comandato dalla fame, e a raccontare per passare il tempo, il modo in cui aveva vissuto per molti anni l'errante sua vita, e come avea potuto disciplinare quegli indipendenti selvatici, ed insoffrenti di qualunque dominio, come lo Stallone de Las Pampas(98).
      Questi valorosi, che voi avete conosciuto ed ammirato in dieci combattimenti, e che il mondo crede nemici d'ogni disciplina, sono la gente più disciplinabile che vi sia. Essi hanno scelto questa vita errante, piuttosto che rimanere al capriccio dei candillos(99) che sotto il nome di Repubblicani, altro non eran che capi assoluti della Repubblica, non meno despoti dello stesso tiranno di Buenos-Ayres. Lo Statuto era per loro un patto che serviva solo a velare il loro dispotismo ed a far sancire dai sedicenti rappresentanti del popolo, da loro stessi creati, ogni specie di nefandezze.
      Io li ho raccolti in questi deserti e vi assicuro che in quindici anni che ne sono capo, non ebbi a lamentarmi una sola volta di loro.


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Cantoni il volontario
Romanzo storico
di Giuseppe Garibaldi
Politti editore Milano
1870 pagine 195

   





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