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      La vista dei vostri amatissimi caratteri mi ha veramente sollevato il cuore e l'anima: ne ero priva da tanti mesi!
      Scusate se mi trattengo troppo con Voi, carissimo Amico; vi lascio per scrivere a Menotti. Vi prego: date un'occhiata all'acclusa e credete sempre alla devozione e all'ammirazione illimitata della vostra per la vitaSperanza.
     
      Non mi parlate della vostra salute: spero che sia buona. Aspetto una riga a Livorno, posta restante.
     
     
      Caprera, 16 ottobre 1865.
      Speranza amatissima,
      Menotti vi risponde. Č un affare che lo riguarda e glie ne lascio la responsabilitą. Vi ho scritto a Livorno per il tramite di Mac Bean e desidero molto baciarvi la mano, ma non vorrei che per causa mia foste esposta alle noie della quarantena.
      Comunque, io resto sempre vostroG. Garibaldi.
     
     
      Livorno, 20 ottobre 1865.
      Amico carissimo,
      non avendo avuto una vostra risposta telegrafica alla mia nella quale vi dissi che «partendo oggi non sarei prima del tre novembre da Voi», non sono partita ed aspetto che venga tolta la quarantena per avere il bene di vedervi.
      Ho avuto tutte le vostre carissime del 9, del 16, ed anche una del 22 febbraio! Spero che non mi biasimerete per aspettare la fine della quarantena. Non ho creduto scorgere nelle vostre care parole altro che la bontą del vostro gran cuore che vuol concedermi la felicitą di vedervi.
      Da Nizza non ho avuto nientissimo alla mia richiesta di portarvi la bambina.
      Conti č venuto a trovarmi qui, mi ha portato una lettera per Voi ma siccome mi disse che dovevo rimetterla in mani vostre, mi astengo con piacere dal mandarvela.


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Lettere a Speranza von Schwartz
di Giuseppe Garibaldi
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