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      La condotta del console americano di qui nell'ottobre e novembre è stata infame e ben indegna di un console di una nazione repubblicana. La Sig. Mario me ne fece cenno a Livorno ed io le ho scritto in proposito. Bisogna punire questa condotta indegna e spero che la voce della vostra buona Jessie non sarà udita invano a Firenze.
      Aspettando dunque una cara vostra riga, indirizzata a Livorno, da Enrico Malatesta, vi bacio le mani con tutta l'effusione di affetto, di ammirazione e di devozione che ho per Voi.
      Vostra per la vitaSperanza.
     
      I poveri parenti d'un bravo giovane, certo Pietro De Angelis, che era con Voi, mi chiedono se ne sapete qualche cosa: è sparito. Era capo ufficio telegrafista all'Aquila prima di seguirvi nelle vostre file.
     
     
      Caprera, 31 dicembre 1867.
      Speranza amatissima,
      a quest'ora avrete ricevuto la mia risposta alle vostre righe del 14; vi ho dato tutti i diritti sul mio romanzo. Mille ringraziamenti per tutto ciò che avete fatto riguardo a Fazari. Quanto a De Angelis, i suoi parenti devono rivolgersi al generale Fabrizi, mio capo di Stato Maggiore.
      Sempre vostroG. Garibaldi.
     
     
      Caprera, 22 gennaio 1868.
      Preziosa amica mia,
      datemi, ve ne prego, notizie della vostra cara salute. Roma militante, era, io credo, il titolo che vi davo nella mia ultima lettera per il romanzo. Se voi pensate che sia meglio cambiarlo, vogliate dirmelo.
      Aggradite i miei migliori ringraziamenti per la vostra gentile offerta, mia carissima editrice.
      Sempre vostroG. Garibaldi.
     
     
      Caprera, 11 febbraio 1868.
      Speranza amatissima,


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Lettere a Speranza von Schwartz
di Giuseppe Garibaldi
pagine 112

   





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