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      Sono impaziente di baciarvi la mano e sono per sempre vostroG. Garibaldi.
     
      Tutti qui vi salutano cordialmente.
     
     
      Caprera, 22 febbraio 1869.
      Cara e gent.ma Signora De Schwartz,
      non è ancor tempo in cui la giustizia prevalga sulla scelleraggine. E tale succede nell'infelice vostra Creta.
      Io sono superbo d'aver avuto degli italiani nostri che diedero la vita per quell'eroico popolo. Grazie a voi, anima generosa, per il beneficio agli infelici.
      Un saluto di cuore da tutti e dal vostroG. Garibaldi.
     
     
      Caprera, 30 marzo 1869.
      Speranza amatissima,
      se è vero che desiderate venir qui, fatelo dunque! Voi sapete che sarete in ogni momento la benvenuta in questa casa ove tutti vi amano. Venite!
      Creta è caduta con eroismo! Altri che sono pure caduti non possono dire altrettanto.
      Basta per oggi su questa noiosa politica. Venite e finché vivrò vi sarò fratello e compagno.
      Francesca, Pisceni e tutti qui vi salutano.
      Sono per la vita vostroG. Garibaldi.
     
     
      Caprera, 25 maggio 1869.
      Speranza amatissima,
      la vostra lettera del 2 maggio è piena di melanconia ed io ne sono afflitto perché sono triste io stesso e poco capace di confortarvi. Comunque, paragonate la vostra sorte a quella di tanti altri che vi circondano e che sono ancor più infelici; se la sventura degli altri non può consolarvi, comprenderete almeno che la felicità terrestre non è che nell'immaginazione degli uomini.
      Sono felice al pensiero che contate sulla mia amicizia; tuttavia essa è così imperfetta che occorre veramente tutta l'indulgenza della vostra anima elevata per accettarla.


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Lettere a Speranza von Schwartz
di Giuseppe Garibaldi
pagine 112

   





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