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      Ove sono i piroscafi che vi presero a Villa Spinola e vi condussero attraverso il Tirreno salvi nel piccolo porto di Marsala? Ove? Son forse essi nuovi Argo, gelosamente conservati, e segnati all'ammirazione dello straniero e dei posteri, simulacro della più grande e più onorevole delle imprese italiane? Tutt'altro; essi sono scomparsi. - L'invidia e la dappocaggine di chi regge l'Italia, hanno voluto distruggere quei testimoni delle loro vergogne.
      Chi dice: Essi furon perduti in premeditati naufragi. - Chi li suppone a marcire nel più recondito d'un arsenale, - e chi venduti agli ebrei per pochi soldi, come vesti sdruscite.
      Vogate però, vogate impavidi - Piemonte e Lombardo(2), nobili veicoli d'una nobilissima banda - la storia rammenterà i vostri illustri nomi, a dispetto dell'invidia e della calunnia. - E voi, giovani che mi leggete, lasciate pur gracchiare il dottrinarismo. Ove in Italia si trovino Italiani che pugnano contro tiranni interni e soldati stranieri, correte in aiuto dei fratelli, e persuadetevi che il programma di Dante «Fare l'Italia anche col diavolo» vale ben quello dei moderni predicatori di principii che millantano il titolo di partito d'azione, avendo passato tutta la vita in ciarle.
      Quando l'avanzo dei Mille, che la falce del tempo avrà risparmiato - seduti al focolare domestico, racconteranno ai nepoti la quasi favolosa impresa a cui ebbero l'onore di partecipare - oh! essi ben ricorderanno alla gioventù attonita i gloriosi nomi che formavano l'intrepidissimo naviglio, e la santa soddisfazione provata d'esser corsi alla riscossa degli schiavi.


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I Mille
di Giuseppe Garibaldi
Tipogr. Camilla e Bertolero
1874 pagine 356

   





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