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      Due rossi fazzoletti di seta che per caso si trovarono nel vicino borgo di Misero i cannoni, furono fantasticamente avvolti a quelle teste da modello, nascondendo non totalmente(13) le ricchissime capigliature, giacchè il sesso gentile ama, com'è naturale, di mostrare i tesori che natura profuse sulla creatura prediletta.
      Solo i calzari delle due eroine avevano militare, o piuttosto, cacciatrice fisionomia, poichè nel borgo suddetto non si trovarono calzature fatte da donna.
      I volontari contemplavano meravigliati le superbe donzelle che sì fiere avean veduto sul campo di battaglia, ora orgogliose d'essere prescelte ad ardua e pericolosa impresa, e poi si guardavan l'un l'altro stupefatti.
      Nullo, perdutamente innamorato della Lina - da lui conosciuta nelle natíe ed alpestri valli - supplicava invano il comando dei Mille, di lasciarlo andare in compagnia della bella coppia.
      E P... non meno di lui invaghito della Marzia manifestava lo stesso proponimento. Alla vigilia di serii combattimenti però, non si volle privare il corpo di due sì valorosi ufficiali.
      Una contadina del borgo anzidetto fu destinata ad accompagnarle come guida. - E così munite di adeguate istruzioni Lina e Marzia s'incamminarono verso la capitale della Sicilia, le di cui altiere torri scorgevansi alla distanza di poche miglia, dominando la superba metropoli dei Vespri ed il littorale Mediterraneo.
     
     
     
      CAPITOLO XI.
     
      ITALIA.
     
      Italia, Italia, tu, cui feo la sorteDono infelice di bellezza.....
      ..... Nè te vedrei del non tuo ferro cinta


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I Mille
di Giuseppe Garibaldi
Tipogr. Camilla e Bertolero
1874 pagine 356

   





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