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      ». -
      E l'eminenza e il suo segretario, cogli occhi spalancati, esalavano a vicenda tutta la paura e la soma di delitti affastellati nell'anima perversa e scellerata.
      Non così il monsignore; esso non era tranquillo quando entrò dal generale per dar parte della difficile sua missione. Ma la paura dei due per un pericolo ancor lontano, manifestato non ostante una provetta dissimulazione, in cui erano ambi maestri, lo rinfrancava, e con voce rassicurata, diretto al generale, così si espresse:
      « - Vostra eminenza sia tranquilla, tutto non è perduto ed abbiamo i sovrani di Parigi e di Torino che se non fossero ambi svisceratissimi per la S. Sede ed il gesuitismo ch'è la stessa cosa, il loro proprio interesse li farà cauti, che devono combattere la rivoluzione a tutt'oltranza, e so da fonte degna di fede che navi da guerra bonapartesche sono già nello stretto di Messina per impedire il passaggio degli avventurieri sul continente(23), e che nell'alta Italia si prepara un poderoso esercito per combatterli se passassero(24). -
      « - Voi siete la più solida colonna dell'ordine nostro, monsignore, esclamava l'eminente un po' rassicurato, e qualunque cosa vi piaccia chiedermi, ve la concedo con tutto compiacimento. -
      « - Avrei veramente bisogno che quel vecchio ebreo, di cui parlai tempo fa a vostra eminenza, fosse consegnato a mia disposizione, rispose il Corvo. Egli è diventato inoffensivo a forza di torture corporali e morali - per la maggior gloria di Dio (assassini) io l'ho fatto ridurre al punto in cui noi vogliamo.


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I Mille
di Giuseppe Garibaldi
Tipogr. Camilla e Bertolero
1874 pagine 356

   





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