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      No, non vi è discolpa: per esser libero, bisogna esser onesto - meritare di esserlo, in poche parole!
      Trascinato qualche volta da scetticismo o da misantropia, io maledirei d'esser nato, d'appartenere a questa famiglia di scimmie, sì poco degne di libertà! e che tanto libertà millanta anche quando incatenata per il collo! Ma considerando poi che sono anch'io della famiglia, che ho commesso degli errori anch'io, e che ho la mia dose di presunzione, per amor proprio sono alquanto più condiscendente cogli altri.
      Comunque, difettoso come sono anch'io, non ho mancato di ascoltar la voce della ragione, e seguirne i dettami.
      Io l'ho capito che il consorzio del dispotismo e del prete, ambi basati sul godimento delle sostanze altrui, non potea sostenersi che con la menzogna e la corruzione. - Il dispotismo mascherato da liberale o no, e attorniato di avidi satelliti comprime le aspirazioni dei popoli colla forza; ed i preti, suoi protetti, coadiuvano il consorte pervertendo le masse. Libertà (come Giano) è una dea bifronte, ed in ciò somiglia alle sorelle giustizia e legge. - In Italia, per esempio, voi avete una caterva di servi che con aria di buona fede mi millantano la libertà, le leggi, la giustizia, come benefizi sacrosanti in questa nostra venturosa penisola.
      Ebbene: guardatemi il primo articolo della legge fondamentale dello Stato: una menzogna!
      Per libertà, chiedetelo ai giornali che ardiscono dirla: giustizia! Domandatene notizie al prode colonnello Lobbia: giustizia! - Io ho veduto un povero milite passato per le armi, per aver rubato una pistola da servirsene per una causa santa.


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I Mille
di Giuseppe Garibaldi
Tipogr. Camilla e Bertolero
1874 pagine 356

   





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