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      - Tali eran gli ordini e tali le precauzioni prese per impedire la fuga d'una donzella ebrea, ispirata dallo Spirito Santo dei preti, e che questi buffoni volevano mandare in paradiso suo malgrado.
      Il prode Bergamasco però non avea dormito nel poco tempo passato nell'isola di S. Bartolomeo; egli avea fatto eseguire una formidabile barricata sul ponte, che fu innalzata come per incanto da' suoi robusti compagni, con barchette rovesciate e con panche di pescivendoli che abbandonavano nell'isola.
      La massa di soldati del Papa che si avanzava era imponente, ma nello stesso tempo impavido era il valore dei romani, alcuni dei quali oltre alle formidabili daghe, erano pervenuti ad armarsi con delle fiòcine(55) trovate nelle vicine case di pescatori. - I primi papalini che si presentarono alla barricata, furono infilzati dalle fiòcine, come tanti pesci, gli altri insospettiti dalle grida dei fiocinati, dal riparo e da pericoli a loro ignoti, per nulla poter discernere nelle tenebre, e per lo ingigantirsi che fanno i pericoli ed i ripari nella notte, non ardivano avanzarsi. - Ma incoraggiti dai loro ufficiali, alcuni salirono. Poveracci! eran ricevuti a colpi di fiòcina, arma, di notte, in una barricata, più terribile d'una mitragliatrice.
      Le grida dei feriti, coll'arma inusitata, erano spaventevoli, essendo la fiòcina arma che entra, ma non esce, dimodochè alcuni eran tratti a bordo, cioè dalla parte dei romani, altri, se riesciva di rompersi l'asta, cadevano o si ritiravano malconci, col ferro nelle viscere, altri, poi, dal colpo o dalla disperazione, erano precipitati nel Tevere.


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I Mille
di Giuseppe Garibaldi
Tipogr. Camilla e Bertolero
1874 pagine 356

   





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