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      Nullo, P..., Muzio, Ezio e le nostre eroine sembravano leoni feriti. Menomati gl'individui, erano cresciuti i moschetti, i cadaveri fornivano di munizioni coloro che potevano sparare; ed ognuno aveva scelto un'arma buona, se non per vincere, almeno per vender cara la vita. Si era, fra questi superbi campioni del diritto, nella voluttā della morte! Chi cadeva gridava: Ŧviva l'Italia!ŧ Ed i nemici, verso sera, non ardivan pių di giungere su quel mucchio d'eroi la maggior parte feriti.
      Orazio, malgrado la debolezza a cui l'aveva ridotto la ferita della fronte, aveva impugnato un fucile, e fu rovesciato da una palla al cuore mentre puntava. - Finė la vita gloriosa senza un lamento. Ezio cadeva accanto a Orazio, e verso il tramonto, dei nostri conoscenti solo Lina era rimasta illesa. Talarico nel pių forte della mischia la copriva col suo corpo e, sdegnando il fucile, quando i pių arditi dei nemici nelle loro cariche s'avanzavano a pugnare corpo a corpo, egli aveva trovato una scure, e guai al cafone od al cacciatore su cui cadeva la terribile lama! Anch'egli cadde finalmente!... contento d'averla difesa e beato da uno sguardo di lei nell'ultimo respiro della vita.
      Corvo, colla libidine della passione e della distruzione nell'anima, malediva la notte, e malediva anche la bugiarda storia della Sacra Scrittura che contava la favola di Josuč. Scettico e libero pensatore nel fondo della coscienza, egli per un solo filo teneva ancora alla formidabile societā di cui era stato sino allora il pių saldo sostegno.


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I Mille
di Giuseppe Garibaldi
Tipogr. Camilla e Bertolero
1874 pagine 356

   





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